Il testo è un inno nei confronti dell’amore che è in grado di elevare l’anima ad una purezza superiore. Gli Idles possono essere definiti come gli stilnovisti della musica moderna. Come Dante narrava l’amore per Beatrice e la figura femminile al pari di strumento per rendere limpidi i sentimenti così gli Idles parlano di emozioni positive in grado di portare l’esistenza ad un senso di sicurezza, derivato dalla presenza di un amico che ci protegge.

Il brano può essere inteso anche come un inno alla musica, solido strumento di espressione in grado di costruire un edificio attorno a noi che ci isola, e al tempo stesso connette con il mondo esterno.

Una struttura che filtra le interazioni tra noi e il contesto circostante come un amico pronto a proteggerci quando bussano alla porta.

“Sii la risposta alla mia chiamata. Quando avrai bisogno, verrò”

L’amore ci permette di vincere qualsiasi guerra perché porta ogni conflitto ad una situazione di pace. Da sconfitti diventiamo tutti vincitori.

La musica, in modo simile, annulla le differenze e ci pone tutti su uno stesso piano di comunicazione dove possiamo trovare un amico in chiunque ci stia accanto, annullando l’individualismo e rendendoci parte di una grande società cosmopolita.

“Nessun Dio, nessun re, ho detto che l’amore è la finzione”

L’assenza di un potere o forza superiore può essere l’elemento che ci permette di raggiungere una maggiore spontaneità ma allo stesso tempo ciò che ci porta a disintegrare i rapporti nella società. Non avere dio significherebbe negare la base di religione che condiziona i rapporti sociali rinunciando alla natura dell’uomo, dove la sapienza è direttamente proporzionale alla simbologia. Non si può definire l’amore di oggi come puro, perché condizionato dal nichilismo, ma al contempo l’anarchia non risulta lo strumento opportuno per andare alla radice della comunicazione alla base del consesso civile. L’assenza di un re è fondamentale poiché tutti siamo uguali ma la mancanza di un Dio ci stupisce, dato che significherebbe scindere la nostra identità dove Dio stesso risiede. Dio non significa solo figura superiore ma anche bellezza, arte, affetto.


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