American idiot, 2004. Singolo estratto da uno dei migliori album dei Green day. “Holiday” è un inno contro la guerra, una contestazione alla politica, come mostrato dalla frase “The representative of California has the floor”, “Il rappresentante della California ora ha la parola”.
L’intro di chitarra è semplice, d’effetto. Quattro accordi, breve, coinciso, che lascia spazio alla voce e alla batteria. Un urlo libero e liberatorio allo stesso tempo. La strofa è potente, la voce riporta:
“And bleed, the company had lost the war today”
La vacanza è il distacco dal mondo a noi circostante. Lasciare tutto alle spalle, partire senza guardare dietro di sé. Troviamo la voglia di cambiamento, il desiderio di raggiungere un mondo nuovo che, però, talvolta ci appare irraggiungibile. La guerra descritta in Holiday è paragonabile alla superficialità che ci distacca dal mondo di oggi, dove una scelta, una “politica” di ascolto, sarebbero sufficienti ad interrompere il conflitto tra noi e il mondo esterno.
Oh, i beg to dream and differ from the hollow lies.
“Oh, mi permetto di dissentire e differire dalle vuote bugie”.
Spesso le bugie sono proprio ciò che porta la guerra nel mondo. Vuoto, desolazione, distruzione. Dovremmo ritrovare la realtà, prenderci una pausa dalla finzione, cercare di perseguire una pace superiore. L’armonia tra il pensiero, la parola e l’ azione, lo stato di amore che governa il genere umano. Tutto è interconnesso e, nel momento in cui mentiamo, scoppia la guerra. La guerra con noi stessi. E dovremmo prenderci una eterna pausa da tutto quanto appena citato.
Il ritornello è un inno al ritrovare l’identità, una nuova vita percepita però come la continuità di quella di ogni giorno. Dissentire dal rinnegare chi siamo, ritrovare noi stessi ed amarci. In vacanza.
Il bridge dopo la seconda strofa è un’ironia circa la politica di oggi. Odiare, lanciare bombe come arma di apparente pace, distruggere popoli. Atti criminali messi in atto in un mondo non adatto a noi.