Guns n´Roses Palacio de los Deportes 30-11-2016 (31592626632)

Un brano, tratto dall’Album Appetite for Destruction, che ha fatto la storia. Otto note, ripetute all’infinito. Un’intro che lascia il segno. In questo articolo condivideremo le nostre impressioni circa una composizione dei GunsN’Roses che lascia sempre aperte discussioni tra i fans.

Sono frequenti coloro che vedono in questo brano una delle migliori ballate stile rock di sempre, e non manca chi intravede una tendenza commerciale, una deviazione rispetto al filone dei mitici Guns. Uno dei tre singoli estratti dal primo album studio Appetite for Destruction, pubblicato il 17 agosto 1986, nato quasi per scherzo durante una sessione ritmica, quando Slash suonò una melodia quasi giocosa, con l’intenzione di ironizzare l’atteggiamento del batterista del gruppo Steven Adler. Axl ne rimase estasiato.

37° posto tra i 50 migliori brani con assoli di chitarra per la rivista specializzata Guitar World, è tra le 100 più grandi canzoni degli anni Ottanta secondo VH1.

Nel testo alcuni intravedono un riferimento all’amore di Axl Rose, la bellezza, la novità del colpo di fulmine. Il brano è una dichiarazione d’amore all’ora ex moglie di Axl. I tratti di nostalgia rimandano ad un passato dove tutto sembrava vibrante e nuovo, il ricordo del bene trasmesso dalla persona amata.

L’intro colpisce subito ma a tratti rischia di lasciare in attesa di un’apertura, non istantanea, che avviene gradualmente, forse conferendo un eccessivo spazio all’attesa. Bisogna precisare come tale sezione risulti tuttavia molto utile ai fini del coinvolgimento dell’ascoltatore, prestandosi ad una scena musicale ampia e permettendoci di costruire lo scenario di un ipotetico grande concerto, dove la chitarra è protagonista dell’ambiente. Il basso spicca per l’altezza delle note, quasi come una seconda lead guidar. La voce entra in modo cristallino, con una melodia orecchiabile, che attira all’ascolto. Il ritornello appare semplice dal punto di vista del testo e struttura, forse troppo, ma articolato in semplici ma efficaci performance vocali. Lo schema è ripetuto, fino all’assolo, che lascia sconvolti di fronte ai virtuosismi della chitarra. Un tema che stupisce, dai tratti per molti eccessivi o forzati. La voce fa il suo ingresso in modo soffuso, esibendosi poi in ricche articolazioni. Il brano è concluso con un vocalizzo finale, che lascia in sospeso. Insomma, una produzione controversa, che lascia spazio alla discussione e al confronto. Chi condivide l’idea dello stesso Slash, il quale riteneva il brano un ballad non adatto allo stile dei Guns?

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